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lunedì 20 agosto 2012

Sting, Pussy Riot, perbenismo e ipocrisia

La notizia ormai la conoscono un po’ tutti, ad ogni modo un riassunto dei fatti è d’obbligo:

Pare che il cantante Sting si sia esibito alla festa di compleanno della sorella di Putin, in Sardegna. Fin qui la notizia.

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Ovviamente sarebbe una notizia inutile ed abbastanza poco interessante se non venisse in seguito alla condanna delle Pussy Riot, ed alle dichiarazioni in loro favore esternate proprio da Sting.

Il punto è: può un personaggio noto (Sting) fare appelli a favore di “perseguitati” e successivamente esibirsi per la sorella del “persecutore”?

Beh, la risposta a mio parere non è semplice come appare.

Può un giornalista intervistare un pluriomicida e venire pagato per questo? Mi si dirà “Certo! È il suo lavoro!

Può Apple fare la guerra a Microsoft che è un suo azionista? “Certo, sono affari!”

Può qualcuno snobbare i prodotti italiani e poi lamentarsi che non c’è lavoro? “Certo! Ognuno compra ciò che vuole!”

Pare che chiunque abbia il diritto di essere ipocrita e contraddittorio. “Quasi” chiunque, Sting no.

Il buon Gordon infatti avrebbe dovuto smettere di fare il proprio lavoro (cantare è un lavoro non una missione), perché un tribunale russo ha dato una sentenza che lui non approva.

Posso anche essere d’accordo sulla tempistica poco opportuna (sfortunata), ma non riesco a capire in fondo perché non ci si sia scagliati contro altri casi ben peggiori.

Un rifiuto di Sting sarebbe stato meglio?

Immagino che avessero già preso accordi da mesi, e Mr.Sumner avrebbe dovuto telefonare a Putin (o chi per lui) e dire “io non canto per un russo!”?

Questo avrebbe aiutato “la causa”?

Sting avrebbe dovuto dimostrare che la lobby degli artisti è più forte di quella dei petrolieri russi?

Credo che abbiano già toccato il fondo con il caso Polansky…

A molti sfugge che la partita è ben più ampia, e che le punk russe non vogliono assolutamente uscir di galera, perché il loro messaggio ne verrebbe fortemente scalfito. Per quale motivo credete che non chiedano la grazia? Ovviamente Putin la concederebbe! Dimostrandosi così “magnanimo e disponibile” e distruggendo il senso delle loro proteste.

Un passo indietro di Putin farebbe più male che bene ai suoi oppositori, ma tutto questo ai populisti del 21° secolo importa poco. Quello che conta è leggere su giornali nazionali un elenco di tweet a caso.

Trovo molto più ipocrita definire “giornalismo” questa vergogna che il gesto di Sting.

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